Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact), ha annunciato le 44 città che si sono candidate al titolo di Capitale Italiana della cultura 2021. La Sicilia sarà rappresentata da ben 5 città: Catania, Trapani, Modica (RG), Palma di Montechiaro (AG) e Scicli (RG). Adesso le città che hanno manifestato il proprio interesse dovranno presentare, entro il 2 marzo, i propri dossier di candidatura, che verranno poi esaminati da una giuria di sette esperti nominati dallo stesso ministero, che selezioneranno entro il 30 aprile le 10 migliori candidature, per poi giungere, attraverso le audizioni, alla città vincitrice.
La designazione a Capitale italiana della cultura permette alla città vincitrice di mettere in mostra il proprio sviluppo culturale, con un premio di un milione di euro per la realizzazione del programma presentato.
Il premio è nato nel 2014 a seguito del Decreto Cultura. La Sicilia ha già vinto una volta con Palermo, che è stata Capitale italiana della cultura nel 2018. Nel 2020 appena entrato, la città vincitrice è Parma.
Per il titolo di Capitale italiana della cultura 2021 si sfideranno quindi anche 5 città siciliane, tra cui due capoluoghi di provincia: Catania e Trapani.
Catania, col suo patrimonio artistico, culturale e paesaggistico, all’ombra dell’Etna, il vulcano attivo più grande d’Europa, è sicuramente tra le favorite grazie alla sua storia millenaria. Il barocco del suo centro storico è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’umanità, insieme a sette comuni del Val di Noto, tra i quali ci sono Modica e Scicli, in provincia di Ragusa.
Modica è stata per secoli uno dei feudi più potenti del mezzogiorno, rimanendo fino alla metà del XX secolo la quarta città più importante della Sicilia, dopo Palermo, Catania e Messina. Le sue architetture barocche e le sue specialità gastronomiche, soprattutto la produzione del tipico cioccolato di derivazione azteca che ancora viene realizzato con l’antico metodo della lavorazione a freddo, ne fanno una candidata autorevole per la vittoria finale.
Sempre in provincia di Ragusa c’è anche Scicli, città barocca dalla forma di un presepe vivente, resa celebre nel mondo anche perché è tra le ambientazioni scelte per le riprese delle serie tv della Rai, Il Commissario Montalbano e Il giovane Montalbano, entrambe tratte dai romanzi e dai racconti di Andrea Camilleri. Il palazzo del commissario di Vigata (località fittizia dei romanzi) è in realtà il municipio di Scicli, mentre la stanza del questore Luca Bonetti (uno dei personaggi ricorrenti dei romanzi e della fiction televisiva) è quella del sindaco della città siciliana. Un buon motivo per sperare nella vittoria come Capitale italiana della Cultura 2021.
Tra le candidate Trapani, detta anche la città delle 100 chiese, molte delle quali in stile barocco, riserva tante sorprese ai turisti. Percorrendo le strade del centro storico, circondato dal mare su tre lati, si può ammirare La Crocefissione del pittore fiammingo Van Dyck, che si trova all’interno della Cattedrale, o restare affascinati da I Misteri di Trapani, con i 20 gruppi scultorei settecenteschi che gli artigiani locali realizzarono per farli sfilare ogni anno nel giorno del Venerdì Santo, che possono essere visti nei restanti giorni dell’anno all’interno della Chiesa del Purgatorio.
Candidata a Capitale italiana della cultura 2021 c’è anche Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento. una città dalla storia millenaria, poco distante dai famosi templi agrigentini, e dove sono stati ritrovati reperti archeologici risalenti al II millennio a.C., oltre che numerose tombe sicane. Il suo Castello Chiaramontano, domina il territorio, mentre il Palazzo degli Scolopi è tra i più belli del tardo barocco.
Cinque città, cinque perle siciliane, che sperano di essere elette a Capitale italiana della cultura 2021. Se volete visitarle per scoprire la loro bellezza, nel nostro motore di ricerca troverete i migliori agriturismi dove pernottare in Sicilia.
Ecco tutte le 44 città italiane candidata, divise per regione: in Abruzzo l’Aquila; in Basilicata Venosa; per la Calabria Tropea. Per la Campania , Capaccio Paestum, Castellammare di Stabia, Giffoni Valle Piana, Padula, Procida, Teggiano. Per l’Emilia Romagna Ferrara, l’Unione dei Comuni della Bassa Reggiana, l’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese. E ancora, in Friuli Venezia Giulia Pordenone, in Lazio Arpino e Cerveteri, in Liguria Genova e in Lombardia Vigevano. Nelle Marche Ancona, Ascoli Piceno, Fano; in Molise Isernia; mentre in Piemonte si candida Verbania. Candidate in Puglia Bari, Barletta, Molfetta, San Severo, Taranto, Trani, l’Unione Comuni Grecia Salentina. In Toscana Arezzo, Livorno, Pisa, Volterra. In Sardegna Carbonia e San Sperate. In Sicilia Catania, Modica, Palma di Montechiaro, Scicli e Trapani; in Veneto in lizza Belluno, Feltre, Pieve di Soligo, Verona.
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