L’esposizione Castrum Superius. Il Palazzo dei Re Normanni, ospitata nelle Sale Duca di Montalto di Palazzo Reale, a Palermo, secondo quanto riportato dall’Ansa, ha attratto dal 15 maggio, giorno della sua apertura, quasi 406 mila visitatori. Uno straordinario successo di pubblico che ha fatto sì che la mostra sia stata prorogata fino al 23 febbraio.
L’esposizione – un progetto inter-istituzionale della Fondazione Federico II in collaborazione con l’Assemblea Regionale Siciliana e, tra gli altri, il Dipartimento regionale dei Beni culturali, la soprintendenza per i Beni culturali e il Centro regionale per la Progettazione e per il Restauro – ha messo d’accordo tutti: pubblico, critica ed esperti del settore. Un ampliamento delle opere in esposizione è stato inoltre possibile grazie alla nuova collaborazione con i Musei Capitolini di Roma e la Fondazione Santarelli: da lunedì 13 gennaio l’allestimento è stato arricchito da cinque nuovi reperti normanni che raccontano la raffinatezza delle produzioni legate al periodo. In mostra anche una preziosa statuetta raffigurante Costanza d’Altavilla, un cammeo con testa maschile e un intaglio rappresentante una maschera.
Castrum Superius. Il Palazzo dei Re Normanni, come si legge nel sito internet del Palazzo Reale, ripercorre la storia del Palazzo medievale dalle prime fasi costruttive fino al tramonto del regno normanno, offrendo al visitatore, grazie anche ad un’ampissima esposizione di disegni, immagini e pannelli contenenti descrizioni storiche, una lente di ingrandimento su uno dei più importanti monumenti normanni per alcuni aspetti ancora poco noto. Scoprire, conoscere e approfondire la storia del Palazzo Reale significa poter interpretare realmente i cambiamenti che hanno coinvolto una delle città più importanti del Mediterraneo: Palermo. La mostra ricorre anche alla tecnologia per garantire ai visitatori una scoperta museale intensificata e interattiva.
La mostra non presenta uno o più curatori ma una curatela collegiale che coincide con un comitato scientifico di ampio respiro internazionale, del quale fanno parte, tra gli altri, Stefano Biondo, Henri Bresc, Vladimir Zoric, Maria Concetta Di Natale, Giuseppe Barbera, Maria Maddalena De Luca, Antonino Giuffrida e Stefano Vassallo, che insieme ad altri hanno firmato i saggi in catalogo.
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