Secondo il rapporto di ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo e Agroalimentare) “Agriturismo e multifunzionalità 2019”, l’agriturismo italiano nel 2018 è in crescita per fatturato complessivo del 2,5% rispetto all’anno precedente, sfiorando quota 1,4 miliardi di euro.
Secondo il rapporto di ISMEA, le attività di diversificazione, di supporto e secondarie stanno prendendo, di anno in anno, una quota sempre maggiore della produzione agricola italiana, passando dai 7,7 miliardi di euro del 2007 ai 11,5 miliardi di euro del 2018. In pratica, si tratterebbe del 20,6% della produzione agricola complessiva, in un settore che non è esposto a variabili come gli eventi metereologici o l’instabilità dei mercati, risultando quindi un investimento sicuro, soprattutto se le attività rendono multifunzionale un’azienda agricola riuscendo, al contempo, a risultare in linea con i principi della sostenibilità.
Anche a livello europeo, l’Italia continua a essere al vertice per il valore delle attività secondarie, che oggi rappresentano oltre un quarto del totale del valore che viene complessivamente prodotto nell’Unione Europea. Un dato avvalorato dalla forte espansione dell’agriturismo italiano, sia per quanto riguarda l’offerta, con un maggior numero di aziende, servizi, e attività proposte, che per quanto riguarda la domanda, con un numero di frequentatori e un volume d’affari che crescono ogni anno.
Nel 2018 sono 23.615 gli agriturismi autorizzati in Italia, per una crescita del 0,9% rispetto al 2017 e un totale di oltre 262.000 posti letto e ben 460.000 posti a tavola.
Un incremento che parte proprio dalla tavola, con l’offerta ristorazione che nel 2018 conta 242 aziende in più rispetto all’anno precedente, per un totale di 20 mila posti a sedere extra. Anche l’offerta degustazione, che già da anni registra un trend positivo, cresce di 350 nuove aziende.
Sono 13,4 milioni i pernottamenti negli agriturismi, di cui il 59% sono di turisti stranieri. Si tratta del 3,1% delle presenze complessive del turismo italiano. Si registra anche una crescita della domanda superiore a quella dell’offerta per un settore che risulta ancora uno dei più prolifici dove investire. Il rapporto ISMEA sottolinea come a sostenere la domanda siano i turisti stranieri, con un numero di presenze che ha superato 1 milione e 600 mila. I Paesi da cui arrivano gli ospiti stranieri sono maggiormente, Francia, Germania, Paesi Bassi e Stati Uniti, ma crescono anche Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Canada, Russia, Brasile e Australia.
La crescita dell’agriturismo italiano è dovuta anche alla maggiore presenza di fattorie didattiche e agricoltura sociale. Nella multifunzionalità dell’agricoltura si concretizzano importanti forme di servizi per l’istruzione, le comunità locali, la cura e l’inclusione sociale di persone svantaggiate, anche a supporto delle istituzioni pubbliche.
Ed è proprio in questo settore che si è concretizzata la crescita maggiore, con un numero di iscritti negli elenchi regionali aumentato, rispetto all’anno precedente, del 12%, per quanto riguarda le fattorie didattiche, e dell’8%, per quanto riguarda l’agricoltura sociale. Due settori dove l’offerta sempre crescente ha trovato anche una forte espansione della domanda.
Per questo motivo è stato importante il costante lavoro di aggiornamento degli elenchi regionali delle fattorie didattiche, attivi in tutte le regioni, che contano complessivamente 3.010 imprese, mentre quelli degli operatori di agricoltura sociale sono stati istituiti in dieci regioni e registrano 229 iniziative di agricoltura sociale.
Il rapporto di ISMEA, giunto alla terza edizione, presenta quest’anno anche delle importanti novità nel campo della reputazione: sono state raccolte, infatti, oltre 13.000 recensioni scritte sulle principali piattaforme online dagli ospiti di 35 aziende agricole rappresentative dell’offerta multifunzionale italiana. Dati importanti che forniscono informazioni utili su come venga gestito il sistema di reputazione e su come venga percepita dagli ospiti la qualità dei servizi offerti dagli agriturismi. Le recensioni raccolte si sono concentrati su 5 aspetti inerenti la qualità dell’offerta: i prodotti agroalimentari, le strutture aziendali, il servizio, il prezzo e la posizione e accessibilità dell’azienda. Secondo i dati raccolti, la valutazione complessiva, calcolata su una scala da 1 a 5 (con 1 che rappresenta il voto più basso, e 5 come valore dell’eccellenza), è risultata decisamente positiva nel 78% dei casi (punteggio 4 o 5). Il 15% delle recensioni ha registrato una valutazione media (punteggio 3) mentre solo il 7% ha ottenuto un punteggio negativo (1 o 2).
Un bilancio assolutamente positivo che lascia ben sperare, in particolare da parte dei turisti stranieri, ma che nello stesso tempo offre indicazioni preziose in merito ad alcuni motivi di insoddisfazione.
Maggiori informazioni all’interno del sito internet dell’ISMEA.
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